Marck Angelo Harrison
Written by Spiral Tribe’s co-founder and visual artist, Mark Angelo Harrison, A Darker Electricity charts the infamous sound system’s nomadic journey and the rapid escalation of their popularity – and notoriety. From small squat-scene parties in early 90s London to enormous warehouse raves and free festivals. The undercover police operation against them. The record deal with Youth. The creation of their community recording studio. The government stitch-up and their prosecution. The escape to Europe and the start of the teknival scene…
Virginia Giulia Vicardi
Non è scontato dire cosa sia stata la free tekno: fenomeno spontaneo o movimento politico, sottocultura o controcultura, nuova forma di svago o impegno sotto altre vesti, edonismo o rivoluzione, neo-spiritualità o buon vecchio sfascio. Di certo è stata qualcosa dalla vita troppo lunga - si va verso i trent'anni di storia, e ormai il "rave" può dirsi prassi, se non accettata, consolidata al pari di altre fattispecie come il "concerto" o il "festival" - per lasciarsi incasellare in una sola definizione. Di certo la cultura rave è stata il frutto di una fortissima tensione sincretica, in cui il "no future" e l'autoproduzione del punk ha incontrato la psichedelia e il nomadismo degli hippie, si è appropriata della musica elettronica nata per i club e l'ha sublimata con l'idea tutta giamaicana del soundsystem portatile come strumento di riappropriazione dello spazio pubblico, incontrando nuove suggestioni estetiche e performative nella cibernetica, nel neo-tribalismo e nel transumanesimo. Di fronte a un profilo così complesso, questo saggio di Virginia Giulia Vicardi ci aiuta, col suo sguardo limpido e acuto, a inquadrare opportunamente la free tekno - e a renderle il posto di primo piano che le spetta nella storia della cultura occidentale. (Dalla quarta di copertina di Vanni Santoni) "Caos, musica, spettacolarizzazione, ibridazione, trance, velocità e macchinari mostruosi uniti ad un fanciullesco vitalismo. Le avanguardie storiche congiunte al mondo techos, regolato dalla legge della conservazione della massa e dal caos creatore, mondo temporaneo, dominato dai contrasti in cui nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma" Free Tekno Movement ripercorre la storia della festa intesa come performance collettiva, esponendo le complessità e peculiarità di un teatro libero fatto di corpi, droghe e tecnologia. L'autrice, come una cyber-Arianna, srotola il fil rouge della sua ricerca tra i meandri della controcultura giovanile, passando per le riflessioni di Rousseau sulla forma teatrale fino all'esplorazione dell' automutilazione nelle performance di Ron Athey, regalandoci una liturgia di voci rivoluzionarie e BPM incalzanti. Con una prefazione di Alessandro Kola e un remix letterario di Riccardo Balli.
Pablito el Drito
Se i punk gridavano “no future”, i raver sono andati oltre il futuro. Non è più il tempo delle provocazioni nichiliste nel tentativo di combattere da un’altra angolazione il capitalismo, per i raver la catastrofe è già avvenuta. Inutile lottare per cambiare la società, molto meglio trovare delle zone temporaneamente autonome dove sperimentare una vita libera dopo l’apocalisse. Sovrastimolati da sostanze psichedeliche e da interminabili danze sciamaniche, i raver hanno anticipato di due decenni ciò che è diventata l’attuale realtà: la morte della politica e la fine del mondo come lo conoscevamo prima. Rave in Italy è una raccolta di interviste e contributi che ricostruiscono gli albori e lo sviluppo della scena in Italia a partire dai primi anni novanta, focalizzandosi sulle tribù autoctone di Torino, Roma, Milano e Bologna. Raccontano la loro storia e quella del movimento non solo musicisti e dj, ma anche donne e uomini che ne hanno fatto parte a vario titolo: elettricisti, grafici, baristi, allestitori, performer, squatter, produttori, pusher, “buttadentro”, traveller e frequentatori assidui.
Tobia D'Onofrio
Qual è stata l’ultima controcultura? Come mai dopo la stagione dei rave non si è più affermata una spinta creativa capace di unire migliaia di persone? Nell’arco di un trentennio la scena dei rave e del movimento free tekno ha forgiato nei circuiti underground generi musicali innovativi come jungle, grime, dubstep. Nonostante la natura utopica, questa cultura pirata, tra azione diretta, neotribalismo e cyberpunk, si è concretizzata in un crogiolo di istanze politico-esistenziali, unendo in una danza collettiva sognatori di comunità liberate, sperimentazione artistica, lotte per i diritti dei gay e controvertici. Rave new world raccoglie le testimonianze e gli spunti più interessanti degli studiosi e dei protagonisti a livello internazionale, offrendo al lettore un’inedita panoramica storica che include le numerose idee realizzate, i punti critici e le possibili prospettive dell’ultima delle controculture. Questa nuova edizione aggiornata, per prevenire le criticità legate al consumo di stupefacenti, include un capitolo sulle pratiche di “riduzione del danno”, utilizzate da decenni in club e rave europei e ancora oggi considerate illegali in Italia.
Matteo Castaldi
A metà anni 90 Roma era al centro della contro-cultura Rave europea. Fiumi di persone convogliavano nelle fabbriche abbandonate di periferia varcando la soglia di un'altra dimensione fatta di musica, condivisione, rispetto reciproco ed empatia.Simon ed i suoi amici entrarono alla festa per caso e dopo niente fu più come prima...
Pablito el Drito
Italia, 2002. Ernesto, un giovane al tramonto dei vent’anni, lascia il lavoro e decide di dedicarsi alla sua passione: il randagismo da un rave all’altro alla ricerca di piaceri chimici e amori impossibili. È l’epoca del rimbambimento televisivo, dell’euro-ottimismo, ma soprattutto del dopo G8, che oltre ad avere lasciato un morto in terra e mostrato il lato duro della repressione, ha frantumato in mille pezzi i movimenti della controcultura. Le sensazioni amplificate del protagonista si mescolano al flusso dei ritmi ossessivi e sciamanici della tekno. Sullo sfondo le fabbriche, enormi dinosauri dell’età industriale, che riprendono vita grazie a una miriade di giovani provenienti da tutta Europa: studenti fuori tempo massimo, rivoluzionari che hanno perso la bussola, gypsies, cubiste, rapinatori, papponi, punx, squatter, ma soprattutto truffatori e pusher… Sotto l’effetto delle droghe sintetiche sembrano tutti amici ma, spente le luci psichedeliche, ammutoliti i sound system e svanita la scenografia fiabesca, capisce che intorno a lui ci sono solo colleghi, clienti e competitor. Romanzo ironico e dolceamaro in cui la realtà sfuma nelle allucinazioni, punto di vista originale e autentico dall’interno di una scena che ha segnato nel profondo una generazione di sognatori.
Alessandro Kola
“Kernel Panik. Sound Against System” è un raro reportage scritto da Alessandro Cola aka Kola, uno dei co-fondatori della celebre crew omonima, nonché fondatore della non più attiva crew di Fakir-Show&Suspension “Freak’s Bloody Tricks” e del gruppo di psiconauti/sperimentatori “P3” con il quale è conosciuto come “Godfather”. “Kernel Panik. Sound Against System” racconta della crew omonima nata a Roma, dopo l’arrivo degli Spiral Tribe, precursori della scena techno traveller e primi a esportare fuori dall’Inghilterra il loro sound system e il loro stile di vita, che ha creato una vera e propria scena techno alternativa cambiando l’attitudine e il modo di fare i party. “Kernel Panik. Sound Against System” descrive i viaggi in Europa e in America, i percorsi e le difficoltà, le lotte contro le forze dell’ordine per le occupazioni e non solo, le feste illegali, la vita da camion e sound system, le droghe, i pride, il vegetarianismo. “Kernel Panik. Sound Against System” parla di un mondo sconosciuto a chi non l’ha vissuto, non una semplice crew festaiola ma una filosofia di vita, musicale, creativa, nomade, libera.
Vanni Santoni
Cosa è stata questa ‘cosa’ sfuggente, multiforme ed entusiasmante avvenuta in Europa tra il 1989 e oggi – una cosa lunga dunque un quarto di secolo? Proprio dalla consapevolezza che nessun dato potrà mai avvicinarsi al significato profondo del rave, del trovarsi lì, a ballare davanti a un muro di casse fino al mattino (e sovente fino a quello ancora successivo) in quelle industrie abbandonate, in quei capannoni, in quei boschi, in quelle ex basi militari, fiere del tessile, ballatoi, vetrerie, depositi ferroviari, rifugi montani, bunker, uffici smessi, pratoni, centrali elettriche, campi, cave, rovine di cascinali, finanche strade di metropoli quando venne il momento della rivendicazione, è nato questo libro – perché, sia pure con una forte impronta documentale, in casi come questo il romanzo è il più potente strumento di analisi e rappresentazione della realtà.
Riccardo Balli
Alla fine degli anni ottanta, l’elemento della musica techno si è imposto come un macrocodice virale sul quale migliaia e migliaia di giovani si sono riconosciuti. Nei due decenni a seguire è avvenuta una fissione nucleare che lo ha scisso in piccoli atomi: il breakcore, l’8 bit, la gabber, il mashup, la goa-trance, il mutant dancefloor… Una galassia internazionale quasi impossibile da raccontare. Riccardo Balli è nella scena dal suo inizio ed è senza dubbio il maggior esperto italiano in materia. In questo testo analizza le diverse ramificazioni musicali e attitudinali del post rave attraverso racconti orali, remix letterari, interventi visionari e interviste a produttori e protagonisti. L’obbiettivo è puntato sulle dinamiche di carattere politico che hanno generato gruppi d’assalto, situazioni estreme e nuovi stili di vita: speedcore, comunità psy, c8.com, Elevate Festival e il mondo delle chiptune. Una moltitudine di rumori, idee e movimenti il cui suono spurio e trasversale prende il nome di Apocalypso disco.
Syd B
Tekno Free Doom è un romanzo che intreccia storie di musica, viaggi e traffici internazionali con il desiderio di due sconclusionati ventenni di vivere semplicemente liberi. Tekno Free Doom è un viaggio all’interno del mondo delle feste illegali di fine millennio, scritto da chi ha fatto parte del movimento ravers fin dalla sua nascita raccontando il decennio che ha cambiato le certezze, le tendenze e la musica dell’intera Europa attraverso le disavventure ben oltre la legalità di Marco e Stefano, due ragazzi quasi normali che hanno fatto dei rave parties una ragione e uno stile di vita.
I ravers erano un’armata colorata che si muoveva su camion e furgoni invece che carri armati e aerei. Che al posto dei mitra AK-47 e delle bombe portavano sound system e Technics MK1200. Moderni profeti che teorizzavano un popolo monade senza confini, senza padroni né servi, un mondo in movimento dentro il mondo, senza leggi scritte. Un regno in cui l’unico Dio é la musica. L’unico idolo da venerare il sound system. L’unica preghiera della domenica, il ballo. La filosofia rave è stata protagonista del decennio di Passaggio verso il Duemila, quello della consapevolezza di essere alla fine di un millennio e l’ingenua certezza che “il nuovo” alle porte avrebbe rivoluzionato tutto e tutti. Un ritratto emozionante di un mondo fuori dal mondo. Un mondo nascosto alla luce del sole, un mondo in cui i nostri antieroi Marco e Stefano, si muovono rapidi e decisi come pesci in un mare in tempesta per giungere a un inaspettato finale.
Andrea Benedetti
Primo libro-remix sul mercato, che trae origine dall’edizione pubblicata nel 2007, unisce due tra i più appassionati conoscitori italiani della techno nell’obiettivo di dare uno spaccato il più ampio possibile del genere, incrociando il piano storico con quello teorico, quello emotivo con quello filologico. Diciotto capitoli che percorrono nascita, evoluzione e crisi della techno tra le origini afroamericane a Detroit e gli sviluppi nel resto del mondo, con il punto d’osservazione privilegiato della scena romana, di cui Benedetti è stato uno dei protagonisti. Arricchiscono il volume: l’introduzione di Playlist dei singoli classici di Detroit e Roma; una “Agenda” degli album techno essenziali per un totale di 150 titoli consigliati; la postfazione di Claudia Attimonelli, ricercatrice e docente dell’Università Aldo Moro di Bari.
Simon Reynolds
A vent'anni dall'esplosione dell'acid house e dell'Ecstasy, arriva la versione riveduta e aggiornata della Bibbia della musica elettronica firmata da Simon Reynolds. Pubblicato originariamente nel 1998, "Energy Flash" è rapidamente diventato il libro di riferimento, la parola definitiva sulla rivoluzione culturale e musicale che ha visto protagonista la generazione "chimica" a cavallo del nuovo millennio, perduta nel "culto dionisiaco dell'oblio". Nelle sue pagine prende forma con grande lividezza la fitta trama di sottoculture, generi, riti, luoghi, eventi e suoni che compongono il mosaico della scena dance mondiale e la sua ossessiva ricerca per il beat perfetto, dagli scantinati di Detroit che videro la nascita della techno al fumo delle discoteche di Ibiza e Manchester, dalle spiagge di Goa all'elegante decadenza dei club berlinesi di oggi, fino ai sottogeneri proliferati in seguito alla seconda estate dell'amore: jungle, garage, trance, ambient e le successive ramificazioni 2step, grime, dubstep. Tutto quello che volevate sapere sugli artisti e i dj che hanno creato la dance culture, sul pubblico che ne ha fatto uno stile di vita, sul lato oscuro del connubio tra musica e droga: la ricerca dell'edonismo sfrenato, le sue conseguenze psicologiche e sociali, "la ciclica alternanza magia-tragedia insita nella pratica di vivere per il weekend e poi pagarne le conseguenze negli altri giorni della settimana".
David Donfrancesco
Nel presente lavoro è descritta un'esperienza umana e di ricerca-intervento, iniziata nel febbraio del 2006 e tutt'ora in corso d'opera (maggio 2013), che ha avuto come obiettivo principale quello di ricostruire, dall'interno, l'universo simbolico e relazionale (la cultura) di un gruppo specifico di ravers di un comune del Basso Lazio, Aros, appartenenti al circuito illegale dei rave party. Oltre ad obiettivi conoscitivi, l'intento è stato quello di progettare e sperimentare inedite strategie di intervento sul mondo, anche quotidiano, dell'(ab)uso di droghe sintetiche aventi finalità di prevenzione selettiva ed indicata adottabili all'interno degli ambienti "naturali" di vita degli stessi consumatori. In funzione della "peculiarità" dell'ambito di indagine è stata adottato un approccio etnografico compartecipato in un'ottica di valorizzazione congiunta e simmetrica del punto di vista del ricercatore e dei soggetti protagonisti delle tekno-feste.
George McKay
Cosa unisce l'esperienza degli hippy, dei punk, dei traveller e di contestatori come gli eco-raver di "Reclaim the Streets"? Questo libro racconta la loro storia per la prima volta in maniera organica. Partendo da un'analisi di prima mano di documenti, volantini, fanzine, dischi e interviste inedite, viene qui ritratta la vera "scena" underground inglese, la stabilità del suo network e la sua capacità innovativa. Un'esplorazione e una celebrazione della creatività e dell'underground, considerati come "atti insensati di bellezza", cioè come tentativi di creare piacere e benefici immediati, senza alcuna mira di potere: dal primo Free Festival del 1972 all'anarco-punk dei Crass, fino alle occupazioni di strade contro la costruzione di nuove tangenziali.
Francesco Macarone Palmieri
Il movimento del free party rappresenta il chiaro avvento dell'età postmoderna. Il fenomeno di massa technolibertario nega ogni radice identitaria, è l'abolizione della memoria e la negazione del futuro, la danza della fine della storia, l'inizio di un "moyen age" stravolto, in cui la percezione del tempo è sradicata dalla sua linearità, facendo collassare il senso di tutti i vecchi paradigmi. Il libro presenta reportages, storie di vita, documenti raccolti dal 1985 a oggi su rave illegali, street parade, macchinazioni e teknival, sul territorio romano/italiano con richiami europei.
Bruyante techno
Emmanuel Grynszpan
"Bruyante techno - réflexion sur le son de la free party " a été écrit par Emmanuel Grynszpan, musicologue, de l’Ecole des hautes études en sciences sociales. Membre de Technoplus, il est également auteur de "La musique industrielle, esthétique de la cruauté et ambiguïté idéologique". Etude qui retrace les grandes dates qui ont marqué l’histoire de ce mouvement. L’auteur fait également le point sur les motivations des précurseurs, sur l’état de répression qui s’abat sur les technos travellers et sur la radicalisation du mouvement. Un ouvrage de référence qui fait d’ores et déjà date dans le paysage français.
La techno
Guillaume Bara
La techno explose... Sans aucun doute, cest la plus grande révolution musicale depuis l'avènement du rock. Jaillissant des cendres de la disco et des musiques électroniques des années 70, concoctée par quelques apprentis sorciers " mutants ", enfants de l'informatique et des jeux vidéo, la techno est devenue une véritable culture... Incomprise à ses débuts par des adultes souvent dépassés, combattue parfois pour ses excès, elle donne aujourd'hui partout le tempo et impose ses rythmes robotiques à toute une génération qui se reconnaît en elle. Guillaume Bara, journaliste spécialisé dans ces nouvelles tendances musicales, retrace les origines et les péripéties d'un genre qui s'annonce plus que jamais comme la bande-son du siècle à venir...
Technomad: Global Raving Countercultures
Graham st john
"Technomad: Global Raving Countercultures is the most wide-ranging and detailed of all the books on rave. More than the study of a musical movement or genre, Technomad offers an alternate history of cultural politics since the 1960s, from hippies and Acid Tests through the sound systems and 'vibe-tribes' of the 1990s and beyond.... Like Greil Marcus’ Lipstick Traces, Technomad makes unexpected but entirely convincing connections between people, movements and events. Like Tom Wolfe’s The Electric Koolaid Acid Test, St John’s book introduces us to unknown heroes, committed geniuses and genuine revolutionaries. Beautifully written, with a genuinely international perspective on electronic dance music culture, Technomad is one of the best books on music I’ve read in some time." Professor Will Straw, Department of Art History and Communication Studies, McGill University "A critical utopianism is articulated and celebrated with a textual energy too rare in today's cultural studies. Graham St John is wide-eyed in order to look more closely. I recommend his shining and grubby doofscape to all interested in the radical possibilities and limitations of contemporary culture." Professor George McKay, University of Salford "Technomad offers important insights into the meeting points between countercultural discourses and post-rave techno cultures. Optimistic regarding the progressive potential of outdoor techno-trance gatherings, this well-documented study traces the complex genealogy of a global nomadic 'technoccult', with emphasis on Europe, North-America and Australia. Not to be missed by anyone interested in the study of rave cultures, countercultures and festivals." Dr Hillegonda Rietveld, Reader in Cultural Studies, London South Bank University
Paola Verde
After the No System book from UK parties, the 36 72 from the french Free Parties, the nederland's Sonic Village and other's Tekon's books, here comes the Italian Kaos ! 100 pages of art photographies from Italian free Parties and Sound Systems... Notice this a kind of rip-off feeling about this book : One of the Sound systems that have photos inthere did'nt checked about it befoore it was published. but well, the other ones were OK, and at least the book exists and it's a nice one... 4 years work. probably in a few more years people who didn't like it will go thropugh it with some nostalgia anyway ? So what's the fuk ! A one !
Vinca Patersen
"no system" is a book of tekno travellers pictures from the last eight years. "no system" est un livre de photos sur les tekno travellers de ces huits dernieres années... "We want freedom from static society.Freedom to create our own societies with our own rules. We are not rebelling against so much as living outside the system.Free music to anyone that wants it is what we give and we need nothing back out but the space to roam." "its unnerving to strip the world around you back to simplicity...perspectives change ,priorities shift...like switching on a headlight when you've been using a torch." "No system is a chronicle of Vinca Petersen's life and friends through the last eight years. In photographs,diary notes and collected ephemera,she has documented the travelling lifestyle oh the self-sufficient "tribes" who make up the sound systems generating illegal raves and parties throughout Europe.These communities of people of all generations and nationalities are seen as a threat to the established norms of most societies and yet their culture of freedom,techno music,and dance touches the youth of Europe."
Molly Macindoe
This Second Edition has a brand-new look inside and out. In addition to the original 400 images, there are 70 previously unseen photos, including 4 new events, totalling 77 parties over a span of 10 years. Complementing the written introduction on Rave Culture, is a foreword from the artist Tom Hunter. The new edition is thread-sewn and bound in hardback. The cover design is colour screen printed on black Wibalin stock with opaque white+Foil block transparent gloss. The content is wood-free matt-coated paper stock. The look is at once a quality art book and decidedly subversive, like the photographs themselves.
Sonique Village
Christel van Bezouw (autoproduzione)
libro olandese autoprodotto in formato a4 con un ampio reportage sul movimento rave olandese, con qualche incursione in repubblica ceca e germania. documenta il periodo 1997-2001 con il passaggio dai party acid ai primi grandi rave illegali con crew come mononom, tdk, acid anonymous, zmk e kx, alternando foto e disegni. in allegato c’è un cd audio ed un libretto in formato cd con il racconto dell’esperienza dell’autrice nei party olandesi.
TEKON – the neurocollective of beauxdégàts
di produzione francese, tekon colleziona solo foto e non ci sono altre informazioni o testi. la maggior parte delle foto si riferisce al movimento free-party francese, con qualche foto a crew inglesi come bedlam. più piccolo dei precedenti, ci sono circa 60 pagine, ma sicuramente il più originale e lisergico, infatti molte foto sono bizzarre e dedicate alle stranezze che possono orbitare intorno a un rave party. inoltre è reso prezioso dalla stampa particolare, infatti alcune pagine sono realizzate in una tecnica mista, dove alla foto si sovrappone una serigrafia che rende argentati i toni grigi e fluo i toni arancio. in allegato c’è un cd con musica dei capsule corp.
sarah de haro, wilfried estève
libro di produzione francese realizzato dall’etichetta musicale trouble fete, documenta il periodo 1997-2001 ed è concentrato principalmente sui teknival e party francesi, anche se c’è una breve incursione orientale in iran e turchia. contiene molti testi, articoli di giornale e flyers dello stesso periodo, insieme ad alcune citazioni e scritti degli autori. forse un po’ troppo didascalico e dall’analisi sociologica un po’ semplicistica, resta comunque una documentazione interessante sulla più grande scena rave europea.
Marselo Frediani
Suscitant inquiétude ou hostilité, des milliers de nouveaux nomades apparaissent, depuis quelques années, en marge de nos sociétés. Toujours dans le provisoire, sous la menace d'expulsions, ces New Travellers, squattant les propriétés abandonnées, vivent dans des habitations de fortune - cabanes, huttes, bus ou camions aménagés... - et se déplacent en groupes entre les festivals de musique, les grandes foires et les raves-parties. Mais qui sont ces New Travellers ? Des errants oisifs, dealers et toxicomanes, subsistant de larcins et d'allocations ? Des victimes désorientées d'un système économique sans âme ? Des contestataires, héritiers de la contre-culture et du mouvement hippie, en quête d'un mode de vie alternatif ? Marcelo Frediani, qui a longtemps partagé leur quotidien dans de nombreux campements, notamment en Angleterre, nous livre dans cet ouvrage une description minutieuse et souvent surprenante de ce milieu. En ethnologue, il répond aux interrogations que font surgir inévitablement sur leur passage ces étranges tribus... Marcelo Frediani est docteur en sciences sociales. Après avoir été thérapeute en psychiatrie à Bruxelles, il a enseigné l'anthropologie politique à l'Université de Lille-III. Il enseigne aujourd'hui la sociologie des groupes marginalisés à l'Université Paris-VIII Vincennes.
Lionel Pourtau
Moins de trente ans, musiques syncopées, treillis, ecstasy, LSD, teknivals, free parties, fêtes illégales, travellers, camions, baffles, foules, contestations silencieuses et affrontements souvent feutrés, parfois ouverts avec les pouvoirs publics : bienvenue dans le monde très codé des tribus techno. Mais qui sont ces « organisés en communautés », ainsi qu’ils se nomment, majoritairement issus des classes moyennes et supérieures, qui vivent pour un idéal, « faire la teuf », et accéder à la transe collective, rythmée par les pulsations électroniques et les mouvements de la danse ? Pourquoi, surtout, à l’heure de la mondialisation, un tel modèle de vie à la fois communautaire et semi-nomade ? C’est en sociologue que Lionel Pourtau a suivi ces « teuffeurs », observé leurs rites, partagé leur quotidien. Une enquête édifiante qui aide à décrypter le nouveau sens de la « fête » et la recherche d’un sens essentiel, fondé sur l’économie du don. Une plongée sans précédent dans la subculture techno qui, en se racontant ici comme jamais, raconte la culture contemporaine. Lionel Pourtau est sociologue et enseigne à l’université de la Sorbonne. Il a participé en 2008 à la mission parlementaire sur les grands rassemblements festifs techno.
La fete techno
Béatrice Mabilon ensemble
Une foule de corps en transe, une esthétique qui refuse à être un mouvement, des communautés qui rejettent les signes d'appartenance - sans panoplie, sans icône, sans mot d'ordre. Il y a aussi dans la fête techno un sentiment de communion, de fusion, la pulsation du corps et de la machine qui exclut le verbe... La fête techno déplace le langage vers le corps, la mélodie vers la pulsation, l'instrument de musique vers la machine, le spectacle vers le danseur, la scène vers des lieux désinvestis-usines désaffectées, espaces ruraux. Pourtant, elle peine à se définir : entrer dans l'histoire ou y échapper ? Boîte de nuit ou espaces ouverts ? Faune urbaine et bourgeoise ou travellers, nomades en quête d'un mode de vie alternatif ? En être ou ne pas en être ? La fête techno cristallise nombre de paradoxes, notamment ce désir ambivalent d'être "tout seul et tous ensemble", à l'heure où l'on parle d'une société à l'individualisme exacerbé et au déficit de communion et de sacré. Un doute identitaire du monde post-industriel.
Geschichte einer Gegenkultur
Ende der 80er Jahre brach in England der `Äcid Hype" aus. Angeheizt von der neuen elektronischen Musik und der dazugehörenden Droge Ecstasy, organisierten sich die Jugendlichen, um gemeinsam nach der Sperrstunde der Clubs weiter zu feiern. Leerstehende Lagerhallen oder verlassene Industriezonen wurden im Sinne des Do-it-Yourself-Prinzips zu Partylocations umfunktioniert. Schon bald bildeten sich Gruppen, die sich ihr eigenes Sound System zusammenbauten und Free Parties veranstalteten. Free Tekno entwickelte sich in den 90er Jahren zu einer eigenenBewegung. Die Autorin zeichnet ein lebendiges Bild von der musikalischen Entwicklung und Verbreitung der Szene in Europa, beschreibt anschaulich Ausdrucksformen und Symbole und spürt der immer noch anhaltenden Begeisterung ihrer Anhänger nach.
Drogues & techno
Thierry Colombiè - Nacer Lalam
Organisées d'abord dans les discothèques américaines, au milieu des années 1980, les raves sont devenues, en quelques années, un phénomène de société : plusieurs dizaines de milliers d'individus s'y rendent chaque week-end. Que vont-ils expérimenter ? Soirées clandestines et soirées officielles : existe-t-il une différence importante dans l'usage de produits psychotropes ? Tout au long de la nuit, les DJ se relaient pour maintenir le raver dans sa quête absolue de transe, obtenue souvent de façon artificielle par la consommation d'acide ou d'ecstasy. Certains restent scotchés des heures, parfois jusqu'au petit matin, devant des murs de décibels qui les emportent dans des danses mécaniques. D'autres déambulent de sons en feux, à la recherche de produits licites ou illicites. À partir d'informations recueillies auprès des acteurs institutionnels, et d'enquêtes sur le terrain, Thierry Colombié, Nacer Lalam et Michel Schiray présentent les adeptes des soirées, dévoilent la diversité de leurs comportements, quand ils sont consommateurs de psychotropes, et leurs stratégies de fuite face à la répression policière et judiciaire. En analysant les filières d'approvisionnement, ils révèlent la pénétration progressive des drogues de synthèse (Ecstasy, LSD, amphétamines) dans les autres marchés de drogues d'origine naturelle (cocaïne, héroïne, cannabis et dérivés). Et aussi l'infiltration des milieux criminels, les véritables trafiquants de rave.
Ariel Kyrou, Jean-Yves Leloup, Jean-Philippe Renoult
Voyage initiatique mené aux sources de la musique électronique actuelle, de New York à Detroit ou Chicago, Global Techno Vol.1.1 relate l'épopée de cette culture des clubs et des raves : depuis sa naissance dans les ghettos américains jusqu'à son explosion dans les métropoles du vieux continent, Paris, Barcelone ou Vienne, son passage par Londres, Ibiza et Berlin, sans oublier l'explosion finale d'un phénomène aussi populaire que la Tecktonik. Les auteurs ont rencontré les artistes majeurs de cette histoire, tels que Pierre Henry, Kraftwerk, Jean-Michel Jarre, Juan Atkins, Cari Craig, Laurent Garnier, Aphex Twin, Autechre, Luc Ferrari ou David Toop. Premier véritable ouvrage français consacré au phénomène, ses auteurs ont parcouru toute la surface du globe pour nous conter la grande épopée de la techno et de la house.
Philippe Birgy
Le terme de techno, au sens large, recouvre une ample variété de styles musicaux et de réalités culturelles. L'auteur se propose, dans cet ouvrage, de rendre compte des richesses du genre. Après avoir cerné les limites du champ de la techno et souligné ses caractères identitaires, il observe les sources d'inspiration du mouvement et les phases de son développement.
Etienne RACINE
Depuis le début des années 90, le phénomène techno ne cesse de prendre de l'ampleur en France et dans la plupart des pays occidentaux. Les fêtes légales (clubs, raves) ou illégales (free-parties, teknivals) regroupent des milliers de participants autour de la musique et de la danse. Ces grands rassemblements suscitent fascinations et interrogations inquiètes, provoquant des réactions politiques contrastées. Les fêtes techno entraînent-elles la mise en danger — drogues, lieux insécurisés — d'une partie de la jeunesse ? Ne constituent-elles pas, au contraire, par leur dimension iconoclaste, des espaces salutaires de rupture et d'authenticité artistique ? Étienne Racine, ethnologue de la génération techno, — il fut longtemps DJ —, nous initie à cet univers du rythme et de la nuit et étudie, sans rien éluder, ces pratiques festives. Dans cet ouvrage exhaustif et impartial, il met au jour une véritable mouvance culturelle, avec son langage, ses modes de communication, ses références et, plus profondément ses aspirations.
Lionel Pourtau
Depuis trente ans, la musique techno est associée à un foisonnement de pratiques culturelles et festives. À côté de la techno paillettes et jet-set des raves d'Ibiza ou des clubs de Londres, il y a la techno plus rugueuse des free parties et des teknivals, avec ses " teuffeurs " en treillis, sillonnant l'Europe en camion pour essayer, quelques années durant, de vivre de façon alternative. Après avoir dressé la sociologie de ces communautés (Techno, 2009), Lionel Pourtau s'intéresse ici aux interactions qu'elles ont nouées, souvent malgré¬ elles, avec le reste de la société. Les institutions ont d'abord cherché à éradiquer le phénomène, puis à le canaliser. Quant aux " teuffeurs ", ils décident toujours au bout de quelques années de rompre avec cette subculture. Mais comment sortir d'un mode de vie marginal et réintégrer la société classique après avoir connu une façon de vivre et un système de valeurs aussi différents ? Un décryptage novateur du regard que nous portons sur les cultures underground.
Thierry Colombie
Ils incarnent les troubadours de l’ère industrielle. Ils ne reconnaissent aucune orientation politique précise, mais on pourrait les rapprocher des anarchistes. Insaisissables et assoiffés de liberté, ils sillonnent le monde à bord de quatre roues qui leur servent aussi de maison, et passent l’hiver dans des squatts. Les technomades, adeptes de l’esprit de la « Spiral Tribe », défient la pensée unique et l’autorité, et restent attachés à leur mission principale : « make some fucking noise ». Thierry Colombié les a suivis, d’une zone industrielle d’Île-de-France à la Turquie, l’Arménie et l’Iran, où ils ont escamoté leur piercing trop voyant. On découvre un monde souterrain et communautaire, qui rassemble d’anciens délinquants ou des loups de la finance convertis, des enfants de hippies ou de grands bourgeois. Accompagné de photos inédites, un formidable voyage au cœur de la contre-culture électronique.
Techno attitude
Ptiluc, Joan, Harty
Ariel Kyrou
Techno Rebelle est un manifeste autant qu'un livre référence. Un hymne aux accidents de la création. Un chant de résistance aux récitations du marché. Et une histoire qui plonge bien au-delà de la musique techno. Ariel Kyrou a choisi d'éclairer les filiations entre la scène électronique actuelle et ses innombrables ancêtres. Se croisent et se décroisent ainsi le dub et la musique contemporaine, le mouvement Dada et les illuminés du rock allemand, le jazz libre et le hip hop new-yorkais, les agités de l'électro-pop et les fondus de la house, les pionniers de l'électricité et les siphonnés du sampling, les musiques de club et les musiques expérimentales, les futuristes italiens du siècle passé et les bébés bruitistes des free parties du temps présent.
Overground : Déroutants voyageurs
Tomski
Les hippies ne sont pas tous devenus banquiers, les punks n'ont pas tous été emportés par la came, et les anars travaillent toujours d'arrache-pied. Sans compter tous les sons qui fleurissent malgré les saisies, ou la bourlingue éternelle plus que jamais à portée de semelle... Le Système a vraiment du souci à se faire. Des photos de la route, de la rue, de la marge et de ses gens... Des photos qui dansent avec une histoire, celle d'équilibristes de la vie qui découvrent peu à peu les joies des chemins de traverse, de manifs en free party, de squats en communautés, et qui tentent tant bien que mal de se trouver eux-mêmes
Laurent Garnier
World-famous French DJ Laurent Garnier is also an award-winning recording artist, label owner and author of ELECTROCHOC, a best seller in France, Spain, Russia, Germany and Japan and now available for the first time in the English language ELECTROCHOC is a true insider account of the rise of the dance scene, from the early 1980s at London's Mud Club and Manchester's Hacienda, to Paris, Detroit, New York, Chicago and beyond. Both a fascinating history of the dance scene and an autobiography, ELECTROCHOC includes unique contributions from Detroit techno pioneers Jeff Mills and Mad Mike, as well as Francois Kervorkian, James Murphy, David Guetta and many others. ELECTROCHOC takes the reader on a worldwide journey through the legendary clubs, seminal festivals and key moments of dance music history. As it does, the book tells of how the DJ, producer and label owner Laurent Garnier progressed from spinning discs to creating award-winning records, building a seminal label, and performing at some of the world's most prestigious venues.
Simon Reynolds
Il libro racconta la storia della cultura rave e dell'espansione irresistibile della techno music, fattori decisivi per la più importante innovazione della cultura giovanile degli ultimi anni e protagonisti del più controverso fenomeno pop dai tempi del punk. Racconta come droga e musica si siano saldate nella creazione di una nuova cultura, assegnando a questa miscela esplosiva il compito di fungere da antidoto agli imperativi arrivistici occidentali.